Revisione numerazione civica e toponomastica comunale. Sovente alcune pubbliche amministrazioni locali sottovalutano la portata di questa attività che deve essere affidata a professionisti esperti e che operano con strumenti puntuali; invece in taluni casi direttamente attraverso i propri uffici, ovvero indirettamente affidando il servizio a mani poco esperte, assistiamo ad attività e realizzazioni fatte su dati trovati in rete ovvero provenienti da sistemi ed attività di geolocalizzazione fatte per altri usi.
Per fare l’esempio più lampante l’uso indiscriminato dei tools di Google come Maps, Earth o street view; beninteso validissimi strumenti ma creati e distribuiti per altri fini, non si considera spesso che questi strumenti alle volte non sono aggiornati da molti anni, che i rilievi e molte informazioni di dettaglio vengono fatti su dati già provenienti dalla pubblica amministrazione (e quindi se erronei non si fa altro che ricorsivamente perseverare), ma soprattutto non si tiene in considerazione che il processo di revisione ha bisogno di un intervento capillare ed univoco.
Eppure lo Stato da questo punto di vista ha sollecitato più volte le Pa locali ad intervenire, spesso anche mettendo a disposizione le risorse per farlo, un esempio per tutti: quando il legislatore con la Legge di Stabilità 2013 ha apportato modifiche all’art. 14 del D.L. 201/2011 che ha istituito il nuovo tributo TARES già a decorrere dall’anno 2013, prevedendo l’obbligo per tutti i Comuni di adeguare e revisionare la numerazione civica esterna ed interna, per consentire all’Agenzia del Territorio di allineare i dati necessari alla corretta gestione del nuovo tributo.
Aldilà di tutto questo, basterebbe solo pensare come un civico o un indirizzo sbagliato può non far arrivare un pacco a destinazione, un intervento delle forze dell’ordine o peggio ancora un’ambulanza, con gravi ripercussioni e responsabilità civili e penali in carico ai funzionari ed agli amministratori comunali. Quindi è del tutto evidente che l’approccio alla tematica merita rispetto e approfondimento, ma è una di quelle cose che nel pluriverso dei comuni italiani appare ormai improcrastinabile.
Quindi la realizzazione della banca dati ecografica rappresenta inoltre per il Comune il compimento di un ulteriore passo verso la realizzazione di un Sistema informativo territoriale comunale (Sit) capace di gestire il territorio nella sua completezza. Infatti l’adozione di un Sit, consente all’Ente da una parte di assolvere al compito immediato di assegnare al territorio la toponomastica corretta e la giusta numerazione civica (adempimento Agenzia delle Entrate, sezione ANNCSU) e, dall’altra, di predisporre un sistema che permetta il mantenimento e l’aggiornamento delle informazioni senza trascurare la storicità del dato.
Le attività che principali atte alla realizzazione della mappa ecografica posso essere riassunte come di seguito:
Una banca dati contenente l’informazione esistente, lo stato dell’arte reperito presso l’amministrazione comunale attraverso tutte le informazioni disponibili relativamente alla Toponomastica e alla Cartografia dei numerici civici (ad es. estrazione LAC e delibere per assegnazione toponimi). Da qui si produrrà una prima banca dati contenente gli elenchi delle vie e dei civici, utile poi per la successiva fase di censimento.
L’attività di rilievo dello stato di fatto verrà realizzata secondo le specifiche dettate dell’Istituto Nazionale di Statistica che prevede, fondamentalmente, che le operazioni sul campo siano compiute per determinare la corrispondenza univoca tra i singoli edifici, il civico ed il toponimo, rilevando gli accessi. Il rilievo deve essere effettuato con l’ausilio di supporti informatici che consentono di intervenire con puntualità geografica ed informativa su ciascun elemento oggetto di rilievo e/o osservazione.
E’ di fondamentale importanza in questa attività infatti raccogliere “puntualmente” tutta una serie di informazioni fondamentali al processo di riordino quali:
Fatto questo si passa alla progettazione e assegnazione della nuova numerazione civica e toponomastica. In questa fase è fondamentale partire dai file risultanti dalle attività di rilievo e dai file provenienti dall’archivio anagrafico effettuando una verifica di congruità dei dati in merito:
Ultimi, ma non per ultimi, ci sono gli adempimenti, obbligatori, verso ISTAT e Agenzia delle Entrate.
Una volta effettuata questo tipo di attività per come descritta sopra, basterà l’estrazione della Banca Dati Civico/Toponomastica costruita, nel formato richiesto, per un caricamento in maniera massiva nel portale dei Comuni delle Agenzie Delle Entrate sezione ANNCSU.
In tal modo sarà assolto il compito di aggiornare l’archivio Nazionale della Numerazione Civica (obbligo legislativo).
L’Ente decidendo di applicare questa tipologia di processo, oppure affidandola esternamente ad azienda esperta, non solo avrà adempiuto agli obblighi di legge, non solo avrà la possibilità di una gestione efficace di tutti i servizi comunali, ma soprattutto avrà la possibilità di rendere un servizio migliore anche a tutte le forze dell’ordine, sanitarie o di servizio che troppe volte si perdono nel dedalo della toponomastica approssimativa della nostra bella Italia.
Fonte: articolo di Giuseppe Orefice
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